Ansia e attaccamento al proprio cane

Quando parliamo di pensione o asilo per cani si spalanca subito nella mente dei proprietari l’annosa questione: eh ma Bubi a chi lo lascio?Per alcuni la faccenda è più semplice perché, avendo una casa nelle località meta delle agognate ferie, c’è la possibilità di portare il loro beniamino con loro, altri scelgono hotel o B&B pet friendly, per altri bisogna a tutti costi sistemare il membro a 4 zampe della famiglia, talvolta anche molto ingombrante. C’è chi per questo sceglie il vicino di casa, chi i “nonni” che diventano nonni non solo dei nipoti a 2, ma anche a 4 zampe, cosa che comporta molto spesso un aumento di peso del nostro amico perfettamente in grado di pietire alla tavola dei temporanei custodi, per somma gioia dei veterinari al rientro dalle vacanze dei legittimi proprietari. Molto più di frequente, però, ci si affida a strutture più o meno autorizzate (non è questa la sede di dibattito nella quale mi voglio esprimere a riguardo) che dovrà occuparsi del nostro (o talvolta anche più di uno) effettivo membro della famiglia.Con la competenza ormai di oltre un decennio, posso dire che una delle reazioni più comuni, soprattutto per chi si approccia a questa esperienza per la prima volta e ha un cane adulto, magari di 2 o 3 anni, è di avere una reazione di ansia totale, che sfocia in un pianto incontenibile della durata di almeno 10-15 minuti. Giorni fa ho letto che una nota scuola cinofila ha scritto che, parafrasando, il compito di un educatore è quello di fare da ponte nella relazione tra l’uomo e il cane: concordo, ma solo in parte perché penso che per fare questo si debbano avere delle competenze in più che una persona acquisisce attraverso lo studio universitario, oltre che con una solida base pratica. Io ho preso una laurea in psicologia e mi sto specializzando nella stessa materia, pur continuando a praticare da comportamentista con i cani ogni giorno e ancora penso di sapere molto poco di cani, di psicologia e di relazione. Continuo a leggere, a studiare, a formarmi perché credo sia l’unica strada.Tornando all’ansia del proprietario mi sono sempre posta l’obiettivo di mettere i miei clienti e i loro cani nella condizione di risolvere questo dilemma: come poter vivere questo distacco (che se vogliamo è un piccolo lutto) con il minor trauma possibile? La psicologia, con lo studio, con il lavoro su me stessa negli anni, attraverso professionisti straordinari, mi ha dato gli strumenti, io li ho “solo” applicati alla cinofilia e la mia personalissima risposta è stata: dandosi degli obiettivi. Il distacco l’ho sempre praticato dando ai miei clienti non solo come obiettivi gli inserimenti fatti per gradi (non accetto cani da persone che mi vogliono “buttare” il cane in pensione 10 giorni senza fare gli inserimenti, non sono un parcheggio, sono una pensione dove il cane starà con me come fosse mio), ma dove voglio che il cane e il suo proprietario facciano un pezzo di percorso educativo e relazionale insieme, si diano degli obiettivi da raggiungere, anche piccoli, ma per loro importanti. Faccio un esempio: se per una persona anziana che vive da sola il cane dovrebbe poter uscire dalla porta di casa aspettando che la signora abbia il tempo di aprire e chiudere la porta con i suoi tempi, la costruzione di questo insieme di step porterà ad un obiettivo soddisfacente e gratificante per entrambe le parti. Il cane è assolutamente in grado di comprendere la soddisfazione da parte della controparte umana, questo è stato dimostrato ed è riscontrabile nella letteratura scientifica e il suo scodinzolare rende la nostra vita migliore perché ci fa stare bene, ma per me come educatore mi fa stare bene aver aiutato quel binomio a stare bene e a vivere meglio. Sapere poi che quel cane ritroverà quel benessere venendo da me in pensione, la sua proprietaria vivrà un benessere indiretto conoscendo la persona alla quale è stato affidato il suo cane in ricordo del percorso e dell’obiettivo raggiunti.Dunque, datevi degli obiettivi col vostro cane e l’ansia che percepite perché dovete lasciare il vostro cane a qualcuno d’estate non sarà che un lontano ricordo.



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