Importanza del guinzaglio nella comunicazione con il proprio cane

Analizziamo l’importanza del guinzaglio nella comunicazione con il proprio cane. Se volessimo pensare al guinzaglio come strumento in grado di comunicare con il nostro cane probabilmente la maggior parte di noi risponderebbe che non serve a niente.

Invece è uno strumento fondamentale, in primis perché ce lo impone la legge dato che “è disposto l’obbligo di utilizzare sempre e in ogni luogo il guinzaglio di una misura non superiore a mt. 1,50 per i cani condotti nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico – fatte salve le aree per cani individuate dai Comuni” (https://www.salute.gov.it/portale/caniGatti/dettaglioContenutiCaniGatti.jsp?lingua=italiano&id=1533&area=cani&menu=tutela) dunque, ad esempio, i guinzagli allungabili (i cosiddetti “flexi”) non sarebbero permessi se non bloccati alla misura di 1,50 metri e poi perché dato che ce lo impone appunto la legge, tanto varrebbe imparare a gestire il proprio cane correttamente attraverso questo strumento fin dalla sua tenera età senza imposizioni, forzature, ma attraverso il gioco e brevi sessioni prive di stress. Questo è possibile chiaramente se, ad esempio, appena arrivato a casa, cominciamo ad usare il guinzaglio in casa, introducendolo come qualunque altro strumento ad uso quotidiano o addirittura facendolo associare al nostro amico a 4 zampe come un gioco, dapprima facendoglielo osservare, annusare, magari anche prendere in bocca e poi riporlo in un cassetto o appendendolo ad un gancio per riprenderlo in un momento successivo per riproporlo nuovamente in un secondo tempo in modo che l’oggetto non sia mai né qualcosa da temere, né da associare a qualcosa di spiacevole (molti cani ad esempio fanno molto velocemente l’associazione guinzaglio-pettorina o guinzaglio-collare e quest’associazione li manda in stress a causa dell’esperienza che fanno legata alla passeggiata vuoi perché non amano l’eccessivo contatto con la pettorina o perché si sentono strozzati dall’uso del collare sbagliato).