Il cane: un compagno, un amico, un membro della propria famiglia

Il cane

Gli animali domestici di proprietà in Italia, secondo un rapporto del 29 marzo 2019 emesso dal Censis, sono presenti nel 52% delle nostre case, soprattutto in quelle dei soggetti separati e divorziati (68%) e dei single (54%). Con 53,1 animali da compagnia ogni 100 abitanti, l’Italia si colloca al secondo posto in Europa. In base a questi numeri possiamo già facilmente evincere come nel nostro Paese ci sia un forte legame con gli animali da compagnia. Tale legame si è senz’altro consolidato a partire dalla diffusione della pandemia da Covid- 19. Come riportato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità, sintetizzando il rapporto tecnico del 19 aprile 2020 in un’infografica3 destinata alla popolazione invitava la medesima, già nella prima riga e nel pieno della prima ondata, a passare del tempo con il proprio animale domestico poichè questo contribuiva a mantenere in salute sia il proprietario sia l’animale, facendo chiaramente intendere i benefici della relazione uomo-animale a livello psicologico ed emotivo.

La ricerca valuta da tempo gli effetti alla base dell’interazione uomo-animale e i meccanismi sottostanti. E c’è già una grande mole di letteratura scientifica su questo argomento. Tuttavia, questo è distribuito su un ampio numero di riviste e campi, limitando una visione integrativa. Uno dei meccanismi sottostanti comunemente proposti per la maggior parte degli effetti positivi suscitati dalle interazioni uomo-animale è quello relativo all’attivazione del sistema ossitoninergico e il suo ruolo nella modulazione dello stress sociale. Questo sistema può essere collegato direttamente a molti degli effetti fisiologici osservati nelle interazioni tra le due specie e può anche essere indirettamente associato ad altri effetti, principalmente di tipo psicologico. L’addomesticamento del cane è stata una tappa importante nella storia dell’umanità che ha coinciso o addirittura permesso una svolta decisiva per quest’ultima, permettendogli di passare dalla caccia e raccolta all’allevamento (Herbeck et al., 2018). Un possibile ruolo preso in considerazione per questa svolta evolutiva è stato quello a carico dei neuropeptidi come l’ossitocina e dei suoi recettori sia a livello di sistema nervoso centrale che periferico. Gli effetti di questo neurormone sul comportamento del cane domestico sono stati esplorati attivamente negli ultimi anni. Le prove suggeriscono che il cane sia stato il primo animale ad essere stato addomesticato e, quindi, colui che supera qualsiasi altro animale domestico con i suoi 15.000 anni di storia, probabilmente comparendo per la prima volta vicino ai cacciatori ed è stato utilizzato per la caccia (Guagnin et al. 2018; Freedman et al., 2014).

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